09 Lug PREMIO LETTERARIO CACCURI 2019, I FINALISTI: CARLO COTTARELLI
I sette peccati capitali dell'economia italiana
Carlo Cottarelli
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
SINOSSI
"L’economia italiana è cresciuta poco negli ultimi vent’anni. Ha accelerato un po’ nel 2017, ma hanno accelerato anche tutti gli altri paesi. Se fosse una corsa ciclistica, sarebbe come rallegrarsi di andare più veloci senza accorgersi di avere iniziato un tratto in discesa. In realtà, anche in discesa il distacco dal gruppo sta aumentando."
Perché l'economia italiana non riesce a ripartire? Secondo Carlo Cottarelli, la precarietà che ostacola la nostra ripresa economica non è legata a un destino che siamo costretti a subire ma deriva soprattutto da sette gravissimi errori che il sistema dell'economia italiana continua a commettere.
Sono i peccati capitali dell'economia italiana: l'evasione fiscale, la corruzione, la troppa burocrazia, la lentezza della giustizia, il crollo demografico, l'incapacità di stare nell'Euro, il divario tra Nord e Sud. Fino a oggi, l'evasione è sempre stata sottovalutata. Cottarelli dimostra che la lotta contro questa piaga troppo diffusa richiede una riforma strutturale, perché il fenomeno è molto più esteso di quanto siamo abituati a pensare. Un provvedimento capace di invertire la rotta, cominciando a recuperare una cifra che si avvicina ai 150 miliardi, aiuterebbe il paese a uscire da questa stagione di incertezza.
Questa dispersione di capitale si combina con la macchina ipertrofica della burocrazia e con una giustizia troppo lenta, che scoraggiano gli investitori stranieri e ostacolano la creazione di nuovi posti di lavoro. Correggere questi errori è possibile. Dopo un'esperienza decennale da dirigente del Fondo monetario internazionale, Cottarelli torna in Italia per spiegare senza tecnicismi quali sono le strategie e le soluzioni che dobbiamo costruire per garantire un futuro alla nostra economia.
BIO
Carlo Cottarelli è laureato a Siena e alla London School of Economics. Dopo aver lavorato in Banca d’Italia ed Eni, dal 1988 è al Fondo Monetario Internazionale.
Da ottobre del 2013 a novembre 2014 è stato commissario straordinario per la revisione di spesa, nominato dal Governo italiano. Oggi è direttore del nuovo Osservatorio sui Conti Pubblici dell’Università Cattolica di Milano.
Ha scritto numerosi articoli e saggi accademici.